ENI - OCSE

28.06.2023

Procedura dinanzi al PCN dell'OCSE

l 14 febbraio 2022, un gruppo di ONG e movimenti ambientalisti italiani ha lanciato dinanzi al Punto di Contatto Nazionale dell'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) italiano un contenzioso climatico, denunciando l'inadeguatezza del piano industriale perseguito dalla compagnia petrolifera ENI.

In particolare, il reclamo sottolinea che ENI si è impegnata ad azzerare le emissioni entro il 2050, ma le sue azioni sono contrarie a questo obiettivo. Ad esempio, ENI prevede di aumentare la sua produzione di petrolio del 4% ogni anno almeno fino al 2024 e propone di affidarsi in grande quantità a tecnologia che producono emissioni negative (7 milioni di tonnellate di CO2 stoccate ogni anno entro il 2030). Il reclamo sostiene che ENI non ha rispettato le Linee guida dell'OCSE per le imprese multinazionali a causa di:

(i) il fatto che il piano strategico della società non prevede una riduzione sufficiente delle emissioni di gas serra nei prossimi anni;

(ii) la mancanza di una valutazione dell'impatto climatico delle attività della società;

(iii) l'assenza di informazioni trasparenti e adeguate;

(iv) il mancato sviluppo di un piano di prevenzione e mitigazione dei rischi.

Poiché il Punto di contatto nazionale è un meccanismo di reclamo non giudiziario, i ricorrenti hanno chiesto una mediazione con ENI. Il reclamo fa seguito alla diffida a desistere inviata all'azienda dalla Rete Legalità per il Clima il 26 luglio 2021.

Il Punto di contatto nazionale ha emesso una valutazione preliminare positiva, accettando l'istanza, ed aprendo il tavolo di discussione con ENI.

Per ulteriori informazioni, e per seguire gli esiti della procedura, si consulti il seguente link https://climatecasechart.com/non-us-case/rete-legalita-per-il-clima-legality-for-climate-network-and-others-v-eni/

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